Cos’è l’agricoltura 4.0? Quali sono i suoi pro e contro? E come può aiutarti nella tua attività?
Sono certamente domande che ti sei già posto e nelle prossime settimane proveremo a rispondere a tutti i possibili quesiti riguardanti questa tematica, che sta letteralmente rivoluzionando il mondo dell’agricoltura. L’integrazione tra strategie tradizionali e innovazioni della tecnologia 4.0 sta infatti diventando una realtà sempre più consolidata – seppur per ora ancora di nicchia -, e sembra essere la strada verso un futuro nel quale tracciabilità e raccolta di dati saranno fondamentali.
Ma partiamo dal principio.
L’agricoltura 4.0 è la naturale evoluzione dell’agricoltura di precisione, nata negli anni ’90 ed intesa come l’insieme di azioni e strategie sinergiche volte a efficientare e rendere più sostenibile la produzione, grazie all’esecuzione di interventi mirati e all’analisi delle effettive esigenze colturali e delle caratteristiche del suolo.
Con l’avvento delle tecnologie digitali, questo approccio all’agricoltura ha potuto contare su nuovi strumenti interconnessi attraverso i quali è in grado di fornire e gestire più informazioni - in maniera più accurata e tempestiva - e di automatizzare attività produttive altrimenti non collegate.
Il vantaggio dell’agricoltura 4.0 è la capacità di integrare le attività di campo con gli altri processi della filiera, al fine di migliorare la resa delle coltivazioni, le condizioni di lavoro e la qualità produttiva e di trasformazione. Le tecnologie 4.0 possono infatti essere impiegate in diverse fasi della produzione, ad esempio per calcolare con estrema precisione il fabbisogno idrico di un terreno, evitando così gli sprechi: i sensori meteo e per l’analisi del terreno FarmXtend di AGXtend sono progettati per adempiere a questa funzione e sono compatibili con tutte le applicazioni New Holland.
Tra i vari utilizzi dell’agricoltura 4.0, quello che negli ultimi anni sembra però avere le maggiori prospettive di crescita è quello riguardante la tracciabilità della filiera, poiché consente di mantenere sotto controllo ogni passaggio - dal campo al confezionamento - e raccogliere dati utili per diminuire il margine d’errore, con l’obiettivo di produrre alimenti di massima qualità nel modo più sostenibile possibile.
Secondo il report stillato nell’aprile 2020 dall’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e dal Laboratorio RISE (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia, in Italia l’ammontare del giro d’affari dell’agricoltura 4.0 è stato pari a 450 milioni di euro nel solo 2019: rispetto al 2018, gli investimenti hanno subìto un incremento del 11%.
I settori ortofrutticolo, cerealicolo e vitivinicolo sono quelli maggiormente digitalizzati, e lo studio evidenzia inoltre le tre macro-ragioni che con maggiore frequenza nell’ultimo anno hanno convinto le aziende ad adottare soluzioni 4.0:
I vantaggi dell’agricoltura 4.0 sono molteplici e in particolare va sottolineato un risparmio sui costi di produzione pari al 30% a fronte di un aumento della produttività pari al 20%, il tutto ottenendo prodotti senza alcun residuo di sostanze chimiche. Gli strumenti di agricoltura 4.0 permettono infatti di stabilire il momento più idoneo alla raccolta in base all’utilizzo che verrà fatto del prodotto: in questo modo è possibile ottenere sempre la massima qualità, con una filiera di lavorazione più corta.
Secondo gli esperti, infine, un prodotto inserito in una filiera tecnologicamente avanzata conserva intatte la maggior parte delle proprie proprietà, risultando di conseguenza più sano e salutare. Da questo punto di vista, i benefici dell’agricoltura 4.0 riguardano dunque anche la salute dei consumatori.
Nonostante tali benefici e una diffusione in costante crescita, l’utilizzo degli strumenti di agricoltura 4.0 resta ancora limitata dall’effettivo accesso alle informazioni riguardanti tali tecnologie. Per questa ragione è fondamentale il ruolo formativo delle aziende fornitrici di macchine e attrezzature agricole, che rimangono i maggiori attori sul mercato, generando l’86% dell’offerta riguardante la digitalizzazione agricola.