Come abbiamo visto nel nostro primo “consiglio dell’esperto” dedicato all’argomento, l’agricoltura 4.0 e l'agricoltura di precisione hanno molti vantaggi in termini di produzione e sostenibilità, ma c’è un altro settore nel quale l’innovazione tecnologica in campo agricolo può portare grossi benefici a chi decide di farne uso: parliamo della contribuzione fiscale.
La legge di Stabilità 2020 ha visto infatti la sostituzione degli incentivi del super e iperammortamento con il credito d’imposta, una nuova misura di agevolazione fiscale per investimenti in macchinari agricoli molto interessante per il mondo dell’agricoltura e – soprattutto – per l’agricoltura 4.0.
Il nuovo credito di imposta prevede per il 2020 un contributo pari al 40% dell’investimento fino a un totale di 2,5 milioni di euro per macchine agricole con tecnologia 4.0, utilizzabile a mo’ di credito per la compensazione delle spese tributarie sostenute tramite F24 come IVA, IMU, contributi previdenziali, oltre che le imposte dirette (Irpef, Ires, Irap).
In realtà, il credito d’imposta può essere applicato a tutti i nuovi macchinari agricoli, ma con un distinguo. A tutte le macchine agricole nuove, indipendentemente dal loro livello tecnologico, viene infatti applicato un incentivo del 6%, mentre alle macchine agricole dotate di tecnologia 4.0 viene applicato un contributo del 40%.
L’obiettivo di questo provvedimento è evidentemente quello di incentivare le imprese all’utilizzo di strumenti dell’agricoltura di precisione. Questa tecnologia oggi è indispensabile per la riduzione degli sprechi, non più sostenibili per l’agricoltura moderna, che richiedere risparmio economico e maggiore redditività. Possono quindi godere di questi benefici sfruttando il credito d'imposta tutte le imprese agricole residenti nel territorio nazionale: sono perciò inclusi anche i contoterzisti e le imprese agricole o individuali, che si avvalgono del regime forfettario. Il contributo è infatti valido indipendentemente dalla capacità dell’azienda di produrre reddito.
Per poter accedere al credito d’imposta 4.0 è richiesta un’autocertificazione, che l’azienda deve produrre nel caso in cui l’investimento sia inferiore a 300.000 euro, oppure una perizia tecnica giurata in caso di investimento superiore a 300.000 euro, attestanti che il bene possieda effettivamente caratteristiche tecniche tali da includerlo tra i beni 4.0.
Il richiedente può usufruire del credito in 5 anni a partire dall’anno successivo a quello di entrata in funzione della macchina. Proviamo a fare un esempio: se nel 2020 si acquista e si mette in funzione un trattore 4.0 da 300.000 euro, grazie al credito d’imposta è possibile recuperare un totale di 120.000 euro, in quote da 24.000 euro all’anno, a partire dal 2021.
E si può anche vendere il macchinario prima dei 5 anni? Certo. Se si vendono i beni agevolati entri il 31 dicembre del secondo anno di acquisto, il credito d’imposta viene ridotto escludendo dalla cifra di partenza il relativo costo di vendita.
Questa agevolazione può essere richiesta fino al 30 giungo 2021, per tutti gli strumenti acquistati entro il 31 dicembre 2020 con un acconto di almeno il 20% del costo totale.
Anche il rifinanziamento del fondo della Nuova Sabatini è un’ottima notizia per tutti coloro abbiano intenzione di investire in strumenti di agricoltura 4.0 nel 2020.
Si tratta infatti di un’iniezione di 540 milioni di euro (dei quali 105 milioni destinati nel 2020) per il periodo 2020-2025, volto a sostenere le imprese che richiedono finanziamenti bancari per investimenti in nuovi macchinari e a incentivare l’utilizzo delle attrezzature digitali in campo agricolo.
Il contributo si rivolge a tutte le micro, piccole e medie imprese presenti sul territorio nazionale, indipendentemente dal settore economico in cui operano e va a coprire in modo parziale gli interessi pagati sul finanziamento, con un risparmio del 10% per chi acquista macchine agricole con tecnologia 4.0. Il risparmio sul valore dell’investimento cresce poi al 15,4% per le micro e piccole imprese ubicate nelle regioni del SUD, che decidono di acquistare prodotto di agricoltura 4.0. Nella Sabatini del 2020 rientrano tutti gli investimenti in macchine agricole a patto che siano nuovi investimenti con finanziamenti dalla durata massima di 5 anni. I beni oggetto di contributo non possono infine essere venduti prima del terzo anno di utilizzo.
Grazie al Decreto Semplificazione, nel 2020 i benefici possono inoltre essere richiesti indipendentemente dalla soglia massima di 2 milioni di euro per gli investimenti (fissata negli anni passati) e il contributo può essere erogato in un’unica soluzione qualora l’investimento non superi i 200.000 euro, eccezion fatta per le micro e piccole imprese del Sud Italia, che godono ora della possibilità di veder erogare il contributo in un’unica soluzione indipendentemente dall’importo del finanziamento.
Perché il contributo possa essere erogato, la richiesta di finanziamento deve essere formalizzata e approvata entro il 31 dicembre 2020. Successivamente, una volta stipulato il finanziamento, si hanno 12 mesi di tempo per il completare l’investimento.
Per maggiori dettagli e per Il “Modulo di Domanda”, fare riferimento al sito del Ministero dello Sviluppo Economico link: https://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/beni-strumentali-nuova-sabatini, dov’è anche disponibile la “Guida alla compilazione del Modulo di domanda”.
Grazie agli incentivi fiscali volti a sostenere l’utilizzo di strumenti digitali in campo agricolo, lo scoglio economico che per anni ha fermato il passaggio dell’agricoltura 4.0 sta dunque finalmente cadendo. Usare tecnologie 4.0 ora è ormai un vero e proprio investimento, che garantisce vantaggi in tutta la filiera.